Gruppo di preghiera sui passi di SANTA VERONICA GIULIANI: PERCHÉ
L’urgenza di Maria Vergine in questi tempi giustamente detti “mariani“ è l’urgenza di Santa Veronica Giuliani. È questo un richiamo forte e nuovo, sollecitato da esperienze di fede venute dall’Oriente cristiano tribolato, dalla Siria e dal Libano, per incoraggiare una ricerca più decisa di Dio e dei valori dello spirito. L’ispiratore di questa rinnovata devozione e animazione cristiana è stato infatti un giovane religioso della Siria, Fr. Pietro “Jalmud” Atallah, vero “dono di Dio“, che ha attribuito la sua “guarigione” sia fisica che spirituale a Santa Veronica, e ha ricevuto attraverso segni provvidenziali la missione di far conoscere e diffondere la devozione e l’amore alla santa mistica cappuccina di Città di Castello come strumento di rinnovamento del popolo cristiano. Egli ha fatto appena in tempo a manifestare questa sua forza missionaria, poiché «divenuto caro a Dio, fu amato da Lui e… giunto in breve alla perfezione, ha compiuto una lunga carriera»: consummatus in brevi, explevit tempora multa (Sap 4, 10.13).
La sua chiamata e il suo cammino luminoso viene oggi continuato dal suo inseparabile confratello libanese Fr. Emmanuele, Servo minore del Cuore Immacolato e Addolorato di Maria, che ha sentito un irresistibile impulso a continuare questa missione di riforma della fede e dei costumi, di incremento della pietà e della vita cristiana attraverso Maria, la dottrina e la spiritualità di Santa Veronica Giuliani. Egli ha conservato e meditato nel cuore questo esempio ed è riuscito a trasformarlo in un libretto tutto sostanza e concretezza per gli uomini di oggi, soprattutto come una vocazione a portare l’ardore di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria con la fiamma di amore e di dolore della grande mistica cappuccina, vera promotrice della consacrazione totale, personale e comunitaria, a Maria.
È quindi un richiamo nuovo. Dopo oltre tre secoli la fiamma d’amore che ha bruciato il cuore e lo spirito di Santa Veronica, riappare come fuoco da un vulcano che poteva apparire ormai spento, perché non conosciuto e non frequentato.
Perciò egli, giustamente, ha voluto far rimeditare l’esperienza biografica della Santa, che si oppone chiaramente al razionalismo moderno, ma soprattutto ha sentito l’urgenza di annunciare al mondo le quattro note fondamentali del messaggio veronichiano che sono: il primato dell’amore infinito di Dio, la realtà spaventosa dell’inferno e degli angeli ribelli, alla quale molti oggi non credono più, e particolarmente la dottrina dell’espiazione e il ruolo indispensabile di Maria Santissima.
Tutto questo è ricavato con spigliatezza e con profonda intuizione dal grande “poema del dolore e dell’amore” che è il Diario, che la Santa per obbedienza scrisse a partire dal 1693 fino al 25 marzo 1727, anno della sua morte, pubblicato ultimamente in sette volumi compreso l’epistolario.
Qui si sente e si respira il divino in una maniera unica e irrepetibile, unica anche tra i mistici cristiani. E l’immersione in Maria, la Madre di Gesù, si rende abissale soprattutto negli ultimi anni di vita della Santa, allorché scriveva sotto dettatura della Madre di Dio, avendo per così dire perso la cognizione di se stessa e di ciò che scriveva, divenuta quasi una “altera Maria“, come qualcuno ha detto di Santa Chiara d’Assisi.
È davvero un fuoco che sospinge con chiarezza e forza nel Cuore di Cristo e nel Cuore Immacolato e Addolorato di Maria. Ma è un testo “contro corrente“, come Benedetto XVI ha animato in un incontro i giovani ad essere nel mondo di oggi “contro corrente“. E spiegando meglio aggiungeva: «Chiedo a voi giovani e a tutti voi che siete qui, cari fratelli e sorelle, chiedo a tutta la Chiesa, in particolare alle anime consacrate, specialmente dei Monasteri di clausura, di essere assidui nella preghiera, spiritualmente uniti a Maria nostra Madre, di adorare Cristo vivo nell’Eucaristia, di innamorarvi sempre più di Lui, che è nostro fratello e amico vero, lo sposo della Chiesa, il Dio fedele e misericordioso che ci ha amati per primo».
Toccati profondamente dalla Santa, molti zelanti laici hanno raccolto con amore e riconoscenza questo messaggio, radunandosi in un “Gruppo di preghiera sui passi di Santa Veronica Giuliani” e creando una forza di intercessione e di immolazione, della quale la Chiesa oggi ha urgente bisogno, formando anche un movimento che ha per scopo di divulgare la conoscenza e il culto della Santa in tutto il mondo.
Ho premesso queste brevi riflessioni, per incarico del vescovo di Fr. Emmanuele, perché credo che questo libretto, scritto con passione e amore per la salvezza delle anime, produrrà molto frutto di rinnovamento e di conversione a Cristo Crocifisso, alla Croce oggi spesso abbandonata, alla Chiesa, alla Vergine Maria corredentrice e, come Lei stessa dettò alla Santa, «mediatrice di tutte le grazie». Fr. Costanzo Cargnoni Istituto Storico dei Cappuccini – Roma.
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